Autore del monumento è lo scultore “architetto” Giuseppe Ciocchetti, con azienda specializzata in manufatti celebrativi della Grande Guerra, moltiplicatisi in epoca fascista per installarli in tutti i Comuni italiani, avente sede a Roma e a Pietrasanta. Anno di inaugurazione, 1929. L’aquila tra i resti di un tempio ‘dorico’ e la figura rigida del milite ( nudo, parafrasando la “vita nuda” pirandelliana) era tra i soggetti frequentemente rappresentati, assieme alla Vittoria che si china a baciare il milite morto, alla Vittoria alata con spada verso l’alto e al quasi ovunque presente obelisco ‘semplificato’.
Lo slargo ove è collocato era prima della guerra occupato da una fontana a tema mitologico: una Tetide che guida leggiadramente tre focosi cavalli marini, che ricordano Trevi e altre fontane romane, opera del 1909 - 12 dello scultore giarrese Antonio De Francesco. Fu rimossa e rimontata, con varianti, ai margini della città.
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